Dazi: stangata da oltre un miliardo su vino, olio e pasta

Gli Usa rappresentano il principale mercato extra-Ue per l’agroalimentare italiano, con un valore che nel 2024 ha sfiorato gli 8 miliardi di euro. Il prodotto più penalizzato sarà il vino, prima voce dell’export, con dazi che peseranno per oltre 290 milioni di euro, cifra destinata a crescere in base all’andamento del dollaro. Seguono l’olio extravergine di oliva (+140 milioni di costi), la pasta di semola (+74 milioni), mentre i formaggi restano stabili, già soggetti a tariffe tra il 10% e il 15%.

I segnali di difficoltà sono già visibili: a giugno l’export agroalimentare verso gli Stati Uniti ha registrato un calo del 2,9% in valore, primo segno negativo dal settembre 2023. Nei tre mesi precedenti, con i dazi aggiuntivi al 10%, la crescita si era progressivamente assottigliata: +1,3% in aprile, +0,4% in maggio, fino alla contrazione di giugno.

Un trend che desta preoccupazione tra le imprese italiane, penalizzate non solo dall’aumento delle tariffe ma anche dall’incertezza legata alle strategie della Casa Bianca.

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